“Totò, ho l’impressione che non siamo più nel Kansas” – dal film Il mago di Oz
Infatti! Ci lasciamo anche il KANSAS alle spalle, ed entriamo in OKLAHOMA.
In lingua Choctaw Oklahoma significa “Terra dell’Uomo Rosso“, un modo per indicare i Nativi Americani. Molta acqua è passata sotto i ponti da quando erano i principali, se non unici, abitanti della zona. Tuttavia, oggi quasi metà dello Stato è riserva indiana.

L’Oklahoma è anche la “Terra degli Okies“, i disperati che durante la Dust Bowl degli Anni ‘30 raccolsero i pochi averi, caricarono qualunque mezzo e si misero in viaggio, lungo la MOTHER ROAD, verso la fertile California, come magistralmente narrato da Steinbeck in Furore.

Man mano che procediamo lungo la Route, le Road Attractions, o “attrazioni da strada”, si fanno sempre più originali e accattivanti.
Come le stazioni di servizio, che spaziano dal più puro stile cottage (per regalare ai viaggiatori l’atmosfera di casa)… alla Santa Sofia di Istanbul!


In Oklahoma si trovano alcune delle attrazioni più famose della Route, come il TOTEM POLE PARK, che contiene il più alto totem al mondo in cemento (per vedere i più alti totem in legno: bisogna venire con me in CANADA OCCIDENTALE o in ALASKA).
Ci aspetta quindi un’enorme BLUE WHALE, la sorridente e fotogenica balena blu ormeggiata in un laghetto tra funghi giganti (finti) e curiosi tacchini (vivi).

I primi pozzi di petrolio lungo la strada ci ricordano quanto l’estrazione di greggio sia importante per lo Stato: l’enorme GOLDEN DRILLER di TULSA, costruito nel 1953 per l’International Petroleum Exposition come simbolo della “Oil Capital of the World“, ne è ancora oggi testimonial.
Sempre a Tulsa, ci lasciamo conquistare da un monumento semplice ma di grande effetto: PRAYING HANDS, due mani unite in preghiera, la più grande scultura in bronzo al mondo (18 m), mentre i palazzi del centro sfoggiano decori originali in vari stili.
Un fienile rotondo dipinto di rosso, e un’altissima bottiglia di soda, che richiama clienti per un locale con più di 500 varietà di bibite, sono le ultime soste prima di raggiungere la capitale dello Stato, OKLAHOMA CITY.


“And Oklahoma City is mighty pretty” – Chuck Berry, Route 66
E’ vero! Oklahoma City è davvero una città carina! Ed ha un po’ di tutto: enormi murales, una cupola geodesica dorata di 625 elementi, il grande stadio dei Dodgers, e romantici canali su cui si affacciano localini eleganti, più o meno raffinati, luogo perfetto per una cena.


In una capitale americana, non può mancare il Capitol. Ma questo è unico! Ha la statua di un Nativo Americano sulla guglia (foto in copertina), ed è affiancato da un enorme pozzo petrolifero! Proprio nel cuore della città.
Ma l’omaggio dI Oklahoma City ai Nativi Americani non si esaurisce qui. La stupenda statua dell’indiano ferito, nel ricco e completo National Cowboy & Western heritage Museum, ci prepara al grande Sud. Non vediamo l’ora!

Ultima sosta fotografica a TEXOLA, città fantasma a due passi dal confine…

… ed entriamo in TEXAS!!
Vedi tutti gli articoli sulla ROUTE 66:
- ROUTE 66, The Mother Road
- Route 66 in ILLINOIS: Chicago, The Beginning
- Route 66 in ILLINOIS: dai Blues Brothers a Lincoln e Al Capone
- Route 66 in MISSOURI: da St. Louis a Bonnie e Clyde
- Route 66 in KANSAS: nel cuore dei Three Corners
- Route 66 in OKLAHOMA: la Terra dell’Uomo Rosso
- Route 66 in TEXAS: Midpoint! A metà strada fra Chicago e L.A.
- Route 66 in NEW MEXICO: nella Terra Incantata
- Route 66 in ARIZONA & NAZIONE NAVAJO
- Route 66 in CALIFORNIA: Los Angeles, End of the Road!